Derry 2013

Derry 2013
Scuola in visita al centro cinematografico nazionale, Vilnius, Lituania

martedì 25 giugno 2013

4 giugno 2013, Screening Literacy Launch Seminar, Derry/Londonderry - relazione sintetica

Il giorno 4 giugno 2013 a Derry/Londonderry in Irlanda del Nord, Città della Cultura del Regno Unito 2013, ha avuto luogo la presentazione di “Screening Literacy”, il rapporto europeo sulla Film Literacy, alla presenza dei rappresentanti degli Istituti capofila del progetto e dei rappresentanti delle Istituzioni nazionali partner.

La giornata di seminario ha avuto luogo presso il Nerve Centre di Derry/Londonderry, uno dei creative learning centres sparsi sul territorio nordirlandese. Si tratta di spazi polifunzionali aperti dalla mattina alla sera e  dotati di tutti gli strumenti necessari a svolgere varie tipologie di attività, con un’attenzione particolare sempre rivolta alla formazione del pubblico. Essi sono distribuiti sul territorio nazionale e garantiscono, tramite la loro azione, una ricaduta disseminata delle attività promosse a livello nazionale.
La giornata si è articolata in due fasi ed è stata preceduta dalla proiezione del film The story of children in film (60’) realizzato da Mark Cousins e presentato all’edizione di quest’anno del Festival de Cannes.
Nel corso della mattinata ha avuto luogo, tra gli altri, l’intervento di Bernard McCloskey, rappresentante dell’agenzia nazionale Northern Ireland Screen, che ha presentato il modello di strategia nazionale nordirlandese. In condizioni estremamente favorevoli, un paese in piena rinascita dopo anni di una situazione politica durissima, con circa un milione e mezzo di abitanti e con un parlamento federale, si è riuscito in pochi anni a creare un sistema complesso che sta favorendo un processo organico di formazione del pubblico. Un sistema che collega gli enti governativi nazionali con le associazioni di categoria, il comparto industriale, e gli enti locali, i creative learning centres e le reti di associazioni, queste ultime responsabili di un’azione di livello locale che garantisce l’impatto reale dell’attività sul territorio agendo come un vero e proprio tramite verso il pubblico. Un sistema coeso, che unisce orizzontalmente tutti i settori della filiera e verticalmente tutti i livelli, dai vertici istituzionali fino agli enti a raggio d’azione localizzato. Naturalmente, al cuore del modello nordirlandese vi è l’istituzione scolastica, sempre e costantemente coinvolta nei processi di formazione del pubblico cinematografico e audiovisivo in quanto agenzia formativa nazionale e parte del partenariato triangolare che collega l’amministrazione centrale e il territorio.

Il concetto di ‘strategia nazionale’ è uno degli aspetti cruciali che emergono dal rapporto, in una dimensione transnazionale di analisi delle politiche europee sulla Film Literacy. Uno degli scopi del rapporto era far emergere, a partire dalle singole situazioni nazionali, un valore aggiunto europeo, un orizzonte transnazionale comune che mirasse ai modelli e ai dispositivi, e il concetto di strategia nazionale deve la sua importanza proprio al suo carattere transnazionale europeo condiviso. Il che ne fa una possibile “missione” futura in mano agli organismi nazionali, da perseguire sulla base del modello europeo.
All’interno del rapporto è dedicato ampio spazio a questo concetto, le cui caratteristiche sono emerse dall’esame incrociato dei dati emersi dal monitoraggio. Come già accennato, la qualità, il livello, la trasversalità e l’inclusività delle reti di partenariato sono tra gli aspetti principali di una strategia nazionale virtuosa che in primissima istanza, negli obiettivi generali e fondanti, deve essere finalizzata alla crescita del pubblico e allo sviluppo della capacità reale di comprensione e di accesso al patrimonio nazionale, europeo e mondiale, con un’attenzione sempre costante ai grandi autori della storia del cinema, al patrimonio dell’industria cinematografica europea, alla produzione cinematografica nazionale indipendente e di qualità, alle forme e ai generi del cinema non narrativo, all'audiovisivo non filmico, ecc.
Non mi dilungo in questa sede e, per ulteriori riflessioni in merito a un modello ideale di strategia nazionale per la Film Literacy, vi rimando al rapporto nella sua sezione dedicata, sulla quale spero di poter condividere con voi delle future riflessioni.

In tal senso si sta delineando come dimensione cruciale per la messa in opera di una strategia nazionale, a livello europeo, la disponibilità del patrimonio attraverso la creazione organica di network digitali che rendano legale e possibile l’accesso da parte delle scuole e degli utenti al patrimonio. Non è casuale, dunque, che l’ultimo call for tender in scadenza il 2 luglio emanato dall'Unione Europea nell'ambito delle attività del Programma MEDIA, dal titolo "Showing films in european schools", sia finalizzato a monitorare la situazione legata ai numeri e alle condizioni per l'accesso da parte delle scuole europee al patrimonio cinematografico: si tratta di un aspetto imprescindibile per il corretto sviluppo di politiche di Film Literacy nei paesi dell’UE e, pertanto, l’Unione Europea ha deciso di dedicarvi un nuovo progetto di monitoraggio, la cui dimensione va inquadrata, naturalmente, in ottica futura, come uno strumento che metta in condizione ogni paese di posizionarsi in un contesto europeo rispetto alla disponibilità dei film per le scuole, alle infrastrutture tecnologiche in grado di sostenere questa disponibilità e agli aspetti legali connessi.

Segnalo, infine, l’intervento di Bronagh Walton, rappresentante del gruppo di lavoro della Media Unit sulla Film Literacy, la quale ha anticipato alcuni dei temi che caratterizzano il primo call for proposal per progetti sulla Film Literacy nell’ambito del Programma Creative Europe, previsto per la prima metà del 2014. Tra gli obiettivi del rapporto vi è, come già accennato, la ricerca di una dimensione realmente europea e transnazionale riguardante la Film Literacy; proprio per questo, il concetto di ‘translatability’ sarà un criterio di selezione forte per i futuri call for proposals: in una fase iniziale di diffusione in Europa della Film Literacy, sarà fondamentale, come primo passo, costruire un terreno comune di condivisione dei modelli, dei dispositivi e delle buone pratiche con l’obiettivo di declinarli su scala nazionale ognuno nel proprio paese.
Per un ulteriore approfondimento sul concetto di ‘translatability’ vi rimando, nuovamente, all’interno del rapporto nella sezione dedicata.

Simone Moraldi

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