La giornata di
seminario ha avuto luogo presso il Nerve Centre di Derry/Londonderry, uno dei
creative learning centres sparsi sul territorio nordirlandese. Si tratta di
spazi polifunzionali aperti dalla mattina alla sera e dotati di tutti gli strumenti necessari a
svolgere varie tipologie di attività, con un’attenzione particolare sempre
rivolta alla formazione del pubblico. Essi sono distribuiti sul territorio
nazionale e garantiscono, tramite la loro azione, una ricaduta disseminata
delle attività promosse a livello nazionale.
La giornata si
è articolata in due fasi ed è stata preceduta dalla proiezione del film The
story of children in film (60’) realizzato da Mark Cousins e presentato
all’edizione di quest’anno del Festival de Cannes.
Nel corso
della mattinata ha avuto luogo, tra gli altri, l’intervento di Bernard
McCloskey, rappresentante dell’agenzia nazionale Northern Ireland Screen, che
ha presentato il modello di strategia nazionale nordirlandese. In condizioni
estremamente favorevoli, un paese in piena rinascita dopo anni di una
situazione politica durissima, con circa un milione e mezzo di abitanti e con
un parlamento federale, si è riuscito in pochi anni a creare un sistema
complesso che sta favorendo un processo organico di formazione del pubblico. Un
sistema che collega gli enti governativi nazionali con le associazioni di
categoria, il comparto industriale, e gli enti locali, i creative learning
centres e le reti di associazioni, queste ultime responsabili di un’azione di
livello locale che garantisce l’impatto reale dell’attività sul territorio
agendo come un vero e proprio tramite verso il pubblico. Un sistema coeso, che
unisce orizzontalmente tutti i settori della filiera e verticalmente tutti i
livelli, dai vertici istituzionali fino agli enti a raggio d’azione
localizzato. Naturalmente, al cuore del modello nordirlandese vi è
l’istituzione scolastica, sempre e costantemente coinvolta nei processi di
formazione del pubblico cinematografico e audiovisivo in quanto agenzia
formativa nazionale e parte del partenariato triangolare che collega
l’amministrazione centrale e il territorio.
Il concetto di
‘strategia nazionale’ è uno degli aspetti cruciali che emergono dal rapporto,
in una dimensione transnazionale di analisi delle politiche europee sulla Film
Literacy. Uno degli scopi del rapporto era far emergere, a partire dalle
singole situazioni nazionali, un valore aggiunto europeo, un orizzonte transnazionale comune che mirasse ai
modelli e ai dispositivi, e il concetto di strategia nazionale deve la sua
importanza proprio al suo carattere transnazionale europeo condiviso. Il che ne
fa una possibile “missione” futura in mano agli organismi nazionali, da
perseguire sulla base del modello europeo.
All’interno
del rapporto è dedicato ampio spazio a questo concetto, le cui caratteristiche
sono emerse dall’esame incrociato dei dati emersi dal monitoraggio. Come già
accennato, la qualità, il livello, la trasversalità e l’inclusività delle reti
di partenariato sono tra gli aspetti principali di una strategia nazionale
virtuosa che in primissima istanza, negli obiettivi generali e fondanti, deve
essere finalizzata alla crescita del pubblico e allo sviluppo della capacità
reale di comprensione e di accesso al patrimonio nazionale, europeo e mondiale,
con un’attenzione sempre costante ai grandi autori della storia del cinema, al
patrimonio dell’industria cinematografica europea, alla produzione cinematografica nazionale indipendente e di qualità, alle forme e ai generi del
cinema non narrativo, all'audiovisivo non filmico, ecc.
Non mi dilungo
in questa sede e, per ulteriori riflessioni in merito a un modello ideale di
strategia nazionale per la Film Literacy, vi rimando al rapporto nella sua
sezione dedicata, sulla quale spero di poter condividere con voi delle future
riflessioni.
In tal senso
si sta delineando come dimensione cruciale per la messa in opera di una
strategia nazionale, a livello europeo, la disponibilità del patrimonio
attraverso la creazione organica di network digitali che rendano legale e possibile
l’accesso da parte delle scuole e degli utenti al patrimonio. Non è casuale,
dunque, che l’ultimo call for tender in scadenza il 2 luglio emanato
dall'Unione Europea nell'ambito delle attività del Programma MEDIA, dal titolo
"Showing films in european schools", sia finalizzato a monitorare la
situazione legata ai numeri e alle condizioni per l'accesso da parte delle
scuole europee al patrimonio cinematografico: si tratta di un aspetto
imprescindibile per il corretto sviluppo di politiche di Film Literacy nei
paesi dell’UE e, pertanto, l’Unione Europea ha deciso di dedicarvi un nuovo
progetto di monitoraggio, la cui dimensione va inquadrata, naturalmente, in
ottica futura, come uno strumento che metta in condizione ogni paese di
posizionarsi in un contesto europeo rispetto alla disponibilità dei film per le
scuole, alle infrastrutture tecnologiche in grado di sostenere questa
disponibilità e agli aspetti legali connessi.
Segnalo,
infine, l’intervento di Bronagh Walton, rappresentante del gruppo di lavoro
della Media Unit sulla Film Literacy, la quale ha anticipato alcuni dei temi
che caratterizzano il primo call for proposal per progetti sulla Film Literacy
nell’ambito del Programma Creative Europe, previsto per la prima metà del 2014.
Tra gli obiettivi del rapporto vi è, come già accennato, la ricerca di una
dimensione realmente europea e transnazionale riguardante la Film Literacy; proprio per questo, il concetto di
‘translatability’ sarà un criterio di selezione forte per i futuri call for
proposals: in una fase iniziale di diffusione in Europa della Film Literacy,
sarà fondamentale, come primo passo, costruire un terreno comune di
condivisione dei modelli, dei dispositivi e delle buone pratiche con
l’obiettivo di declinarli su scala nazionale ognuno nel proprio paese.
Per
un ulteriore approfondimento sul concetto di ‘translatability’ vi rimando,
nuovamente, all’interno del rapporto nella sezione dedicata.
Simone Moraldi
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