Derry 2013

Derry 2013
Scuola in visita al centro cinematografico nazionale, Vilnius, Lituania

giovedì 7 novembre 2013

Sintesi dell'intervento alla Conferenza Nazionale del Cinema (Centro Sperimentale di Cinematografia, Roma, 5 novembre 2013)

Il mio intervento verterà, in una prospettiva europea, sul tema della Film Literacy, il termine europeo con cui si intendono la formazione del pubblico e l'alfabetizzazione al cinema e all'audiovisivo. L'Europa ci invia segnali forti in merito all'adozione di politiche di livello nazionale in ambito culturale e gli ultimi due anni hanno visto uno sviluppo rapido e sistematico nelle politiche europee sulla Film Literacy nell'ambito dell'assetto complessivo del settore delle politiche sul cinema e l'audiovisivo.

Nel giugno del 2013 è stato pubblicato Screening Literacy*, il Rapporto europeo sulla Film Literacy realizzato nell’ambito delle attività del Programma MEDIA dell’Unione Europea a cura del British Film Institute. La sezione italiana del Rapporto è stata curata dal FilCoSpe-Dipartimento Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università degli Studi Roma Tre. L'endorsement del Rapporto è a cura di Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia-Scuola Nazionale di Cinema.
Il Rapporto, che ha coinvolto un centinaio di Enti di varia natura in Italia (amministrazioni locali, istituti scolastici, cineteche, musei, mediateche, federazioni di cineclub, network televisivi, associazioni culturali, ecc.), costituisce uno studio di livello europeo sullo “stato dell’arte” della Film Literacy, le pratiche e le forme di educazione al cinema e all’audiovisivo e di formazione del pubblico nei 28 Paesi membri dell’Unione Europea. Il Rapporto, inoltre, fornisce alla Commissione un elenco di raccomandazioni per la strutturazione dei futuri bandi di finanziamento nell'ambito di uno strand specificamente dedicato alla Film Literacy previsti, a partire da gennaio 2014, nel Programma Europa Creativa.

Il Rapporto evidenzia come, inequivocabilmente, lo statuto della Film Literacy non è definibile se non nel quadro complessivo e generale nel quale essa trova applicazione.
Un quadro culturale, nel quale la formazione dello spettatore si inserisce come un elemento strategico per la costruzione di un pubblico consapevole in grado di destreggiarsi nel panorama complesso dell'offerta culturale e di partecipare attivamente al processo di valorizzazione del patrimonio italiano, europeo e mondiale della cultura e dell'industria del cinema e dell'audiovisivo.
Un quadro industriale, nel quale la formazione del pubblico si configura come un segmento consustanziale alla filiera produttiva e distributiva del prodotto cinematografico e audiovisivo, in grado di garantire quel passaggio fondamentale che collega il pubblico con l'offerta culturale garantita dall'esercizio, con l'obiettivo a lungo termine di raggiungere nuovi pubblici.
Un quadro, non in ultimo, sociale, nel quale il cinema e l'audiovisivo si danno come mezzi per favorire la circolazione di messaggi socialmente connotati e la formazione del pubblico, con un'attenzione particolare al pubblico giovane e ai pubblici che vivono contesti sociali critici, si dà come un fattore di acquisizione di una cittadinanza attiva.

Sulla base dei modelli forniti dai paesi membri dell'UE, e in quest'ottica fortemente sistemica e transnazionale, dal Rapporto emerge come cruciale per lo sviluppo organico di una strategia per la formazione del pubblico, in modo particolare al confronto con il modello nordirlandese**, la necessità di costruire una strategia nazionale, cioè a dire una rete stabile di partenariati trasversali tra i vari enti che hanno in carico la costruzione di una governance condivisa sul cinema e l'audiovisivo (agenzie ed enti governativi culturali, agenzie ed enti governativi con incarichi educativi, amministrazioni locali, associazioni di categoria) caratterizzata dall’obiettivo comune dello sviluppo e della crescita del comparto, nel cui ambito la ricerca di nuovi pubblici è ampiamente riconosciuto come un tassello cruciale.

Tra le prerogative essenziali per il sussistere di una strategia nazionale si sottolineano, in particolare:

 -l'alto grado di coordinamento tra i settori, a livello nazionale, della cultura e dell'educazione;
-un'articolazione dei rapporti tra governo centrale e amministrazioni locali, il “centro” e la “periferia”, le politiche di governance nazionale e le politiche d'intervento territoriali.
-la priorità insindacabile della crescita intellettuale e culturale del pubblico, con particolare attenzione al giovane pubblico, in totale indipendenza rispetto alle logiche dell'industria e del mercato.

In questo orizzonte strategico la formazione del pubblico e l'alfabetizzazione cinematografica e audiovisiva si configurano come strumenti in grado di provvedere a quell' “ultimo miglio” che aggancia il pubblico all'offerta cinematografica, un ultimo miglio che consiste nel lavorare sulla sensibilità del pubblico, con particolare attenzione al patrimonio del cinema europeo di qualità, tale da garantire l'accesso reale al cinema. Un corretto sviluppo delle politiche di Film Literacy contribuirebbe a contrastare il drammatico fenomeno di progressiva chiusura dei cinema monosala dei centri urbani e delle sale di prossimità. Non in ultimo, la Film Literacy ha un potenziale inespresso nella valorizzazione dei beni naturalistici e paesaggistici, un potenziale che, avviando un dialogo con le Film Commission, può trovare strade di sviluppo e di espressione in ambito turistico.

Nella primavera del 2013 è stato pubblicato un secondo bando promosso nell'ambito delle attività di monitoraggio sulla Film Literacy del Programma MEDIA dal titolo Showing films in European schools***. Il progetto di monitoraggio ha tra i suoi obiettivi la realizzazione di uno studio europeo sullo “stato dell'arte” della diffusione del cinema nelle scuole europee e una disamina della situazione inerente le licenze d'uso non commerciale, il diritto d'autore e i meccanismi giuridici di remunerazione. Una questione che, a catena, tira con sé il tema dell'accesso al patrimonio nell'epoca della transizione al digitale che investe tutti i segmenti della filiera produttiva e distributiva del cinema e dell'audiovisivo e, di conseguenza l'opportunità per la creazione di libraries digitali tramite piattaforme distributive in Rete come, ad esempio, il Video on Demand.
Va in questa direzione l'esempio offerto dalla Polonia: nel 2009 il Polish Film Institute ha creato Filmoteka Szkolna, una library di film dei grandi autori della storia del cinema polacco che, grazie ad accordi particolari stipulati tra i vari attanti della filiera, sono stati resi disponibili a titolo gratuito per studenti e insegnanti delle scuole polacche. Una risorsa sulla quale sono stati costruiti “a castello”, in partenariato con una serie di enti attivi sul territorio, una serie di progetti finalizzati all'utilizzo per scopi educativi di questa quota di patrimonio resa accessibile****.

Questo orizzonte di sviluppo si staglia sullo sfondo del semestre italiano di presidenza dell’Unione Europea, previsto a partire dal 1 luglio 2014, per il quale la più recente bozza del disegno di legge “Legge di stabilità 2014” prevede uno stanziamento complessivo di 68 milioni di euro. Sarà interesse di tutti gli addetti ai lavori del settore favorire un coinvolgimento del comparto del cinema e dell’audiovisivo nel quale abbia luogo, sulla scorta delle sollecitazioni provenienti dall'Unione Europea, il riconoscimento dello statuto della Film Literacy come un veicolo imprescindibile di sensibilizzazione alla conoscenza del patrimonio cinematografico e audiovisivo e al cinema europeo di qualità, come un elemento direttamente consustanziale alla filiera produttiva e distributiva dell'industria del cinema e dell'audiovisivo e come un elemento di supporto alle politiche sociali e di welfare, fattore di crescita e rafforzamento delle comunità, elemento di contrasto alla marginalità sociale e un veicolo di diffusione di messaggi socialmente connotati in grado di dare luogo a un processo di sviluppo di un approccio attivo alla cittadinanza.


LE PROPOSTE

- Finanziare uno studio volto a indagare, su base territoriale, il rapporto tra investimenti pubblici sulla formazione del pubblico e stato di salute delle sale cinematografiche.

- Aprire un tavolo di discussione finalizzato a elaborare strategie e accordi volti a favorire l’accesso al patrimonio mettendo mano allo statuto giuridico delle licenze d'uso non commerciale e sfruttando profittevolmente la transizione al digitale.

- Aprire un tavolo di discussione in vista del semestre italiano di presidenza UE.


Simone Moraldi


* il rapporto, nelle sue tre parti (executive summary, country profiles, case studies) è scaricabile sul sito del programma MEDIA alla sezione 'Studies' della pagina 'Media Literacy' (ec.europa.eu/culture/media/media-literacy/studies_en.htm) e sulla pagina dedicata sul sito del BFI (www.bfi.org.uk/screening-literacy-film-education-europe)


** per un approfondimento sul modello nordirlandese si rimanda al sito web di Northern Ireland Screen, l'Agenzia nazionale che, di concerto con il governo centrale, coordina le politiche nazionali sul cinema e l'audiovisivo: www.northernirelandscreen.co.uk.

*** il bando è consultabile sul sito http://ec.europa.eu/culture/media/media-literacy/calls_en.

**** Ulteriori informazioni sul modello polacco sono presenti su queste pagine del presente blog

1 commento:


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