Il
meeting è stato organizzato dal PISF Polish Film Institute nella persona di
Agata Sotomska dell'ufficio didattico, partner nazionale per la Polonia per il
progetto di monitoraggio “Screening Literacy”.
Lo
scopo del meeting, la cui proposta era stata lanciata a Derry a giugno ed è
stato organizzato ormai quattro mesi fa, era di creare un'occasione per:
- una riflessione e discussione sulle caratteristiche, le condizioni e le specifiche dei nuovi bandi sulla FL nell'ambito di Europa Creativa 2014-2020, contestualizzandoli nel più ampio contesto delle politiche europee sull'audiovisivo
- mettere a fuoco in maniera più definita e specifica alcuni casi di studio e buone pratiche rilevanti tra i modelli presenti nei paesi dell'UE
- fare rete in vista della creazione dei futuri partenariati.
È
opinione condivisa che la FL sconta il proprio esordio in Europa, si tratta di
un ammontare di denaro esiguo ed è necessario individuare altri programmi di finanziamento in cui reperire risorse.
Bernard McCloskey (Northern Ireland Screen) ha riproposto lo stesso schema di descrizione del modello di strategia nazionale nordirlandese, già in altri post riassunto ed esposto, sottolineando apertamente l'interesse dell'istituzione a ricercare partners per futuri progetti.
Successivamente
è intervenuto Krzysztof Kopczynski (Università di Varsavia), professore
associato e regista membro dell'European Film Academy (EFA).
Kopczynski
ha presentato le attività del COME (Center for Open and Multimedia Education),
fondato nel 1999, il centro ha lo scopo di facilitare l'accesso all'educazione
universitaria utilizzando le tecnologie digitali di e-learning. Nell'ambito
delle attività del Centro, Kopczynski ha collaborato alla realizzazione di
piattaforme interattive per la FL.
Nel
novembre 2012 il COME ha promosso il convegno “PEAM-Audiovisual and Media Education in the world and in Poland. Newopportunities and case studies” alla quale hanno preso parte esponenti di
tutto il mondo legati alla FL e ML.
Anche
Kopczynski ha sottolineato che l'Università è aperta e disponibile a
collaborazioni.
Successivamente, ci sono stati gli interventi di Maciej Jakubkzyk (New Horizon cinema) e Mark
Higham (UK Filmclub). Entrambe
queste istituzioni sono attive nell'ambito della diffusione culturale di film e con un'attenzione particolare al giovane
pubblico. Jakubczyk ha messo in risalto, con un taglio decisamente
polemico, il fatto che il mercato non è pronto per un'azione di promozione. Uno
degli elementi più critici è la situazione delle licenze d'uso del prodotto
audiovisivo per scopi non commerciali e, in particolare, per la distribuzione
in circuiti non commerciali (non-theatrical
exhibition), cioè la diffusione al di fuori delle sale, ambito in cui si
denunciano ancora delle lacune legali e troppa discrezionalità.
Pur se con uno spettro di attività molto ben sviluppato e
con una rete di 700 schermi collegati, Mark Higham condivide la questione e
illustra il modello di Filmclub UK. Per andare incontro alle trasformazioni
dettate dalla transizione al digitale, la loro struttura si è da poco fusa con
un'altra, attiva nel settore dello sviluppo di piattaforme digitali di
fruizione. In questo modo, Filmclub UK si garantisce un raggio d'azione che
include i cineclub, i festival (Filmclub UK promuove il National Youth Film
Festival a Londra) e le risorse digitali. Il nuovo modello di filmclub in
relazione al giovane pubblico promosso da Filmclub UK include lo sviluppo della
creatività (il fare) e la formazione degli insegnanti. Inoltre, all'interno dei
portali di e-learning promossi da Filmclub UK sono presenti dei materiali di FL
come, ad esempio, interviste a professionisti del settore.
Il National Youth Film Festival ha luogo a ottobre e
novembre ed incentrato sull'offerta di film del patrimonio sia della cultura
che dell'industria per giovane pubblico, ma che include attività collaterali
come laboratori e attività didattiche per tutte le fasce di età, attività per
le famiglie.
NOTA
La questione dell'accesso
ai contenuti e della definizione del
quadro normativo inerente il diritto d'autore e le licenze d'uso per il
cinema e l'audiovisivo si è rivelata essere una questione cruciale. Va da sé
che, senza l'accessibilità delle risorse, non ci può essere FL. La questione si
pone nel cuore dei rapporti tra le dinamiche di filiera, la creazione di
network digitali, la valorizzazione del patrimonio culturale e l'accesso per il
giovane pubblico rispetto, non secondariamente, alle politiche educative e alla
scuola nel suo ruolo di esclusiva agenzia educativa pubblica nazionale. Con il
tema connesso, quindi, delle modalità e tipologie di accesso per le scuole
(film interi/clip, docenti/studenti, gratuito/non gratuito ecc.). In questo
ambito, è particolarmente delicata la questione delle licenze per usi non
commerciali e in circuiti non commerciali.
Una situazione indefinita che lascia campo libero a
dinamiche poco fruttuose tra i vari segmenti della filiera, tra distributori,
detentori dei diritti, esercenti, circuiti non ufficiali, scuole, festival e
cineclub.
Tra le proposte uscite dal meeting c'è quella di tentare di
avviare un processo di crossborder licensing (licenze transnazionali) per
mettere insieme un elenco di 10-15 film in grado di “rappresentare” l'Europa e
renderli disponibili in una library digitale ad accesso libero, seguendo le
logiche delle creative commons, del newprint (la riedizione di film
restaurati), delle opere orfane e della sottotitolazione, con un'attenzione
particolare alla distribuzione in circuiti non commerciali.
Non è casuale che il call for tender erogato nell'ambito
del Programma MEDIA dal titolo”Showing films in European schools” avesse, come
uno dei suoi tre obiettivi la verifica, in ognuno dei paesi membri dell'UE,
dello statuto legale e giuridico sul tema del diritto d'autore e delle licenze
d'uso per il cinema e l'audiovisivo con particolare attenzione alle licenze
d'uso non commerciale (e più specificamente educativo) e per i circuiti non
commerciali.
La call è stata vinta da una cordata facente
capo all'Università Autonoma di Barcellona. Tra le proposte uscite a
conclusione del meeting c'è quella di mettersi in contatto con la cordata
aggiudicataria. Questa proposta si posa sul fatto che all'interno del final bid
inviato dalla cordata aggiudicataria si specifica l'intenzione di relazionarsi
con il gruppo di lavoro di “Screening Literacy”.
Successivamente è intervenuta Agata Sotomska (PISF) per
illustrare il progetto FILMOTEKA SZKOLNA.
Filmoteka Szkolna è il progetto del PISF di una banca dati contenente un numero
di film selezionati dal patrimonio cinematografico nazionale (vi sono film di
Andrzej Wajda, Andrzej Munk) resi disponibili per studenti e docenti delle
scuole aderenti a titolo gratuito. La disponibilità di questo strumento è stata
resa possibile da un accordo tra tutte le parti della filiera coinvolte per
favorire la disponibilità del patrimonio
cinematografico e audiovisivo per fini educativi.
Filmoteka Szkolna è sia una piattaforma digitale di
accesso, che comprende anche paratesti e materiali di altra natura (come ad
esempio materiale didattico oltre i film), sia un box di DVD che viene donato
alle scuole come supporto fisico.
Una
serie di associazioni, che hanno presentato nel corso del seminario il loro
operato, si appoggiano a Filmoteka Szkolna: la Warsaw Film School, che offre
occasioni di formazione per insegnanti; il Center for Citizenship Education,
che offre iniziative di sensibilizzazione al tema dei diritti e della
cittadinanza (ad esempio, laboratori di video partecipativo recitati in
dialetto, per perseguire attraverso l'audiovisivo finalità di tutela e
salvaguardia del patrimonio linguistico), New Horizon Cinema e un'altra
associazione che si occupa di cineterapia.
NOTA
Il tema della formazione
degli insegnanti è emerso come un argomento ricorrente e molto sentito che
più di un relatore ha sottolineato come cruciale e strategico in battuta
immediatamente successiva alla questione dell'accesso. Nei paesi europei che
hanno esposto il proprio modello la formazione degli insegnanti è intesa
trasversalmente al curriculum e indipendentemente dalla presenza di curricoli
di studio in cui l'audiovisivo è materia caratterizzante (come ad esempio nel curricolo Audiovisivo e Multimediale) o dalla presenza
cross-curricolare del cinema all'interno della programmazione degli insegnanti
(elemento presente, ad esempio, nelle indicazioni nazionali italiane per la
scuola dell'Infanzia e Primaria). In alcuni paesi si investe in questo
comunque, a prescindere dalla cornice istituzionale in cui l'azione ha luogo, spesso
per gli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, spesso con un forte
orientamento pratico, semplicemente per disseminare una sensibilità verso il
cinema e l'audiovisivo nella docenza curricolare.
NOTA
Per garantire alla FL nel quadro delle politiche
di investimento europee uno spazio sempre maggiore sarà utile e necessario che i
progetti si orientino verso alcune direzioni:
- pensare ai bandi non solo come uno strumento di finanziamento ma anche come uno strumento di dialogo per la costituzione di partneriati a livello nazionale ed europeo;
- l'inclusione di istituzioni facenti parte di altri segmenti della filiera cinematografica e audiovisiva, così da lanciare il messaggio che la FL può darsi come un elemento consustanziale alla filiera dell'audiovisivo e che la sua presenza favorisce la crescita del comparto, come già altrove indicato dal Commissario Androulla Vassiliou. Sia dal punto di vista dell'industria dell'audiovisivo (ad esempio la FL a sostegno della distribuzione e dell'esercizio) , sia dal punto di vista del patrimonio (ad esempio la FL a sostegno dei festival e delle piattaforme digitali di diffusione e valorizzazione)
- l'inclusione di istituzioni al di fuori dell'esclusivo novero delle pratiche di Audience Building, per proiettare la FL nell'universo dell'associazionismo, delle ONG, della costruzione della cittadinanza attiva, della solidarietà, delle politiche sociali.
- il tentativo di riflettere, implementare e
lavorare su una dimensione della FL come forma imprenditoriale e non solo
come forma associativa, in grado di inserirsi come un fattore strategico
in una catena del valore incrementando le possibilità di ottenere
performance migliori dei prodotti. Susanne Schmitt del Media Desk Berlino-Barandeburgo ha velocemente ripreso le fila della loro iniziativa di pubblicare un volume che raccoglierà i profili dei singoli progetti e iniziative di Film Literacy presenti nei paesi dell'Unione Europea (vi trovate riferimento nella mia comunicazione del 18 settembre 2013). Ha detto che il volume è ancora in forma di work in progress e che in futuro torneranno a chiederci di fornire documentazione per censire le istituzioni che operano nel campo della Film Literacy su territorio nazionale per creare un catalogo europeo di supporto alla costruzione dei partenariati.
Simone Moraldi
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