Derry 2013

Derry 2013
Scuola in visita al centro cinematografico nazionale, Vilnius, Lituania

martedì 10 dicembre 2013

CCP Italy, Roma, 22 novembre 2013: Programma Europa Creativa 2014-2020

Il giorno 22 novembre 2013 alle ore 9,30 ha avuto luogo, presso la sala convegni Santa Marta in Piazza del Collegio Romano, 5, l'infoday dal titolo "Programma Europa Creativa 2014-2020" a cura del MiBACT-Ministero per i Beni e per le Attività Culturali e per il Turismo e CCP-Cultural Contact Point Italy.

Il panel del convegno ha previsto i seguenti interventi:
Arch. Antonia Pasqua Recchia - Segretario Generale MiBACT
On. Silvia Costa – Europarlamentare
Dott. Nicola Borrelli – Direttore Generale DG Cinema - MiBACT
Dott.ssa Leila Nista – Project Manager Cultural Contact Point Italy- MiBACT

Moderatore Dott. Gianni Bonazzi - Direttore Servizio I - MiBACT

Nella sua breve introduzione, il moderatore dott. Bonazzi ha sottolineato la necessità strategica di rivolgere maggiore attenzione allo sviluppo delle competenze per connettesi con le opportunità offerte dai programmi di finanziamento dell'Unione Europea e, a tal proposito, ha posto l'accento sulla necessità di invertire quell'ordine di processi che, in alcuni casi, tende a porre l'ideazione e la progettazione in subordine rispetto all'opportunità di finanziamento, auspicando una rinnovata e più consapevole centralità della fase di posizionamento, ideazione e progettazione per poi rivolgersi alla ricerca di risorse, dovunque esse provengano ma con una particolare attenzione alle opportunità provenienti dall'Europa,

L'Architetto Recchia, Segretario Generale del Ministero, ha sottolineato la centralità, nell'agenda politica ministeriale, rispetto alla Programmazione europea e agli obiettivi di Europa2020 che stanno guidando le politiche europee per lo sviluppo, non limitatamente al programma Europa Creativa ma con un'attenzione ad altri programmi, come Horizon2020 per la ricerca e l'innovazione e l'Agenda Digitale. Il Segretario ha inoltre sottolineato che la scelta di incrementare gli investimenti complessivi sulle misure europee per lo sviluppo testimoniano della natura della cultura come settore anticiclico rispetto all'economia e alle sue potenzialità di fattore propulsivo per la crescita.
Il governo italiano ha risposto favorendo misure selettive di sostegno al settore culturale come, ad esempio, i bandi del MiBACT per il reclutamento di 1500 giovani lavoratori a contratto tramite dei bandi (recentemente pubblicati e al centro, da alcuni giorni, di un dibattito politico, ndr). Si tratta, prosegue Recchia, di un momento irripetibile per l'agenda programmatica nazionale, che assiste all'avvio del settennato 2014-2020 della Programmazione Europea e alla costruzione degli accordi di partenariato tra lo Stato e le Regioni per il Programma Operativo Nazionale in relazione ai fondi strutturali che, unitamente alla ricerca applicata ai beni culturali nell'ambito di Horizon 2020, costituiscono le priorità strategiche per la programmazione e il reperimento dei fondi del Ministero. Va bene, dunque, Europa Creativa, ma è necessario dotarsi degli strumenti per andare oltre questo programma di finanziamento per declinare le opportunità operative offerte dalla cultura in altri programmi. Le strutture ministeriali deputate alla diffusione su territorio nazionale delle opportunità offerte dal Programma Europa Creativa saranno gli "Europa Creativa desk".
L'Architetto Recchia conclude rallegrandosi per la recente chiusura dell'Accordo Programma Quadro con la Regione Puglia e auspica un'interlocuzione altrettanto proficua con tutte le regioni d'Italia.

Il Dottor Bonazzi, riprendendo le redini del dibattito, ricorda le priorità della cultura in previsione del semestre italiano di presidenza del Consiglio dell'Unione Europea, previsto a partire dal 1 luglio 2014: partendo dalle competenze sulla cultura, la ricerca e l'innovazione, intervenire nell'ambito dell'audiovisivo, delle industrie culturali e creative, lo sviluppo sostenibile, il dialogo interculturale e con i paesi terzi, con un'attenzione particolare al bacino del Mediterraneo.

E' poi la volta di Silvia Costa, Parlamentare Europea, Relatore del testo del Programma Europa Creativa, che esordisce con un ringraziamento istituzionale circa l'incarico ricevuto e sottolineando il senso di responsabilità che si impone connesso all'incarico. Oggi e sempre di più la politica europea attraversa i confini nazionali, una cospicua percentuale di provvedimenti emanati dai governi nazionali derivano da delibere e decisioni di livello europeo. L'Italia, sostiene la Costa citando il Libro Verde di Tommaso Padoa Schioppa, Ministro dell'Economia del Governo Prodi dal 2006 al 2008,  ha avuto degli illustri precedenti di allineamento rispetto alle politiche europee nella costruzione di linee-guida nazionali e auspica la presenza della cultura in un ruolo di protagonista al tavolo del semestre europeo di presidenza e, al di là del novero specifico del programma Europa Creativa, ribadisce la necessità di sostenere la battaglia per la cultura nella programmazione dei fondi strutturali, relativamente ai temi del cultural heritage, delle scienze umanistiche e del sostegno alle industrie culturali e creative, aprendo un tavolo di convergenza tra la Commissione Educazione e Cultura (EAC) e la Commissione per lo Sviluppo Regionale (REGI) in un disegno strategico in grado di rendere politiche europee, nazionali e locali organiche in un sistema coeso di governance. Una battaglia che, sostiene Silvia Costa, ha già raggiunto degli obiettivi rispetto alla situazione di partenza, che vedeva l'assenza della cultura da diversi tavoli europei di partenariato. Un'opera di moral suasion che si dà come necessaria anche, ad esempio, relativamente alla programmazione del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale che ammonta a 82 miliardi di euro, e che prevede al proprio interno una quota destinata ad attività culturali. C'è l'opportunità di creare le condizioni per rendere l'applicazione delle TIC per la valorizzazione del patrimonio immateriale una risorsa strategica per parlare al mondo come Italia e per contrastare il fenomeno di devastazione culturale che da troppi anni imperversa nel paese.
Naturalmente è necessario che a questa attenzione delle istituzioni si coordini una spinta dal basso, della società civile e delle associazioni per integrare e sostenere, anche qualitativamente, questi macro-processi decisionali. Tra le priorità dell'agenda culturale c'è un ritorno a un'attenzione verso l'educazione alla cultura: la fruizione culturale, in tantissimi settori, è ai minimi storici, soprattutto nei paesi del Sud Europa che vantano una quota alta di patrimonio, come l'Italia e la Grecia. E' inoltre necessario creare un terreno di discussione per una logica di sviluppo sostenibile anche nella cultura e dare battaglia, per i prossimi sette anni, per inserire la cultura come un elemento anticiclico trasversale in grado di favorire lo sviluppo. Un altro tema sollevato da Silvia costa è il tema della Creatività. C'è l'opportunità di avvalersi dei dati resi disponibili dal Libro Verde sulle Industrie Culturali e Creative del 2009 ed è quantomai necessario adottare misure per favorire lo sviluppo della creatività a tutti i livelli. Tra le misure possibili, Silvia Costa segnala la necessità di aprire un tavolo di discussione sul rapporto tra pubblico e privato nelle industrie culturali e creative.
Silvia Costa ripercorre poi le sfide della programmazione di Europa Creativa: bilanciare e risolvere la frammentazione del mercato europeo, vincere la sfida dello switch off digitale, favorire l'accesso al credito per le piccole e medie imprese in ambito culturale e sostenere i processi di formazione e sviluppo del pubblico. A queste sfide si aggiunge quella di risolvere il problema della carenza di dati sulle cifre della cultura e del suo impatto sui territori. Per quanto concerne il tema dello sviluppo del pubblico, Silvia Costa auspica lo sviluppo di modelli e forme di partenariato che riportino il pubblico e l'attenzione verso di esso al centro delle politiche europee di diffusione e valorizzazione del patrimonio della cultura e dell'industria culturale, ipotizzando formule di co-funding.
In conclusione, all'indomani della data fatidica del 19 dicembre, giorno dell'approvazione definitiva della Programmazione, sarà necessario che ciascun operatore faccio lo sforzo di ricercare, all'interno del mare magnum della Programmazione, fondi per continuare a far valere il ruolo della cultura nelle politiche europee di sviluppo, con la consapevolezza che per ogni obiettivo e ogni azione possibile c'è un fondo dedicato e bisogna cercare di conoscere al meglio la Programmazione per capire qual è il fondo che serve per ogni scopo specifico. In tal senso, è fondamentale che la struttura dei Desk nazionali e i meccanismi di rappresentanza tutelino la distinzione tra sotto-programma MEDIA e Cultura: è politicamente impensabile, dice la Costa, che siano previsti rimborsi spese di viaggio solo per un rappresentante dei desk nazionali.

Segue Nicola Borrelli, Direttore Generale DG Cinema del MiBACT. Nelle performance europee il comparto cinematografico italiano, dice Borrelli, è in una certa misura inferiore al range del paese: sono stati infatti convogliati nel settore circa complessivi 60 milioni di euro, dei quali quelli provenienti dai fondi strutturali sono tre volte superiori a quelli provenienti dal Programma MEDIA.
Borrelli riprende il tema dei Desk e della rappresentanza italiana, alleggerendo il discorso e ipotizzando che la suddetta proposta di rimborso spese sia un fatto meramente economico. In ogni caso, l'Italia sta cercando di giocare al meglio le proprie carte in vista del semestre di presidenza, al quale siamo riusciti a unire un altro ottimo risultato: contemporaneamente alla presidenza del Consiglio l'Italia sarà infatti alla presidenza dell'Executive Council dell'Osservatorio Europeo sull'Audiovisivo.
Borrelli ripercorre quindi, sinteticamente e schematicamente, i livelli di finanziamento (Europeo, nazionale, regionale) e ricordando la necessità di mettere a punto meccanismi sinergici tra tutti questi livelli.
Un cenno anche al tema dell'eccezione culturale, un principio fondamentale per contrastare la colonizzazione economica del mercato culturale europeo e per garantire la diversità culturale. Un principio per la cui esistenza bisogna essere grati non all'Italia, bensì alla Francia, alla Grecia e alla Romania, i cui rappresentanti si sono attivati per tutelarlo a livello europeo.
Rispetto alle politiche nazionali, Borrelli individua due assi di priorità: il rafforzamento del comparto a livello europeo e la circolazione transnazionale. E' fondamentale sviluppare una dimensione produttiva realmente europea, sostenendo le logiche di co-produzione, per dare luogo a un prodotto circuitabile su un mercato comune; la circolazione transnazionale dovrà essere favorita dallo sviluppo di forme distributive maggiormente interconnesse con il nuovo scenario tecnologico e di consumo, attraverso lo sviluppo di tecniche di marketing transnazionale e multi-piattaforma e attraverso l'anello fondamentale del pubblico: attuare iniziative di sviluppo del pubblico per la promozione del patrimonio della cultura e dell'industria attraverso eventi, attraverso i festival, attraverso la Film Literacy.
Tra le misure-chiave indicate da Borrelli spicca quindi l'aspetto della formazione, intesa sia come formazione tecnica e professionale ma anche e soprattutto come formazione "di base", dice Borrelli: è impensabile che in Italia si arrivi alla maturità, classica, scientifica o qualunque essa sia, senza aver incontrato sul proprio percorso formativo i grandi maestri della storia del cinema. A questo punto, Silvia Costa riprende la parola per sottolineare che già nel 2010 Wim Wenders, Presidente dell'European Film Academy, riprendendo un appello del 2009 aveva lanciato la proposta per l'introduzione del cinema nei curricoli scolastici. I giovani, riprende Borrelli, passano il loro tempo a stretto contatto con l'immagine audiovisiva senza avere gli strumenti per decodificare l'immagine audiovisiva e senza conoscerne il linguaggio ed è necessario riprendere in mano la questione cinema e scuola e dell'alfabetizzazione del pubblico. Lo scopo, sottolinea Borrelli, non dev'essere quello di riempire le sale, ma quello di far crescere culturalmente il pubblico e la società civile.
Borrelli conclude quindi ripercorrendo le aree di competenza e gli strand di finanziamento del sotto-programma MEDIA.

Conclude la giornata l'intervento di Leila Nista del CCP Italy, con un approfondimento nel sotto-programma Cultura. Leila Nista individua le priorità individuate dalla nuova programmazione, che sono molto diverse, sottolinea, rispetto a quelle della precedente programmazione 2007-2013. Nella fattispecie, le priorità individuate sono: la mobilità, la creazione di reti culturali, l'internazionalizzazione delle carriere degli artisti e degli operatori, capacity building e audience development. Dunque, tra le iniziative che avranno maggiori possibilità di essere finanziate ci sono iniziative di circolazione e mobilità transnazionale, il rafforzamento delle capacità del proprio operare su un mercato internazionale ed europeo, e quindi la formazione e lo sviluppo delle competenze, e poi attività come tournée, mostre, festival, operazioni per favorire la circolazione della letteratura europea e lo sviluppo del pubblico.

Simone Moraldi

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