Derry 2013

Derry 2013
Scuola in visita al centro cinematografico nazionale, Vilnius, Lituania

martedì 15 luglio 2014

Il discorso di Stefano Rulli, Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, pronunciato in occasione della cerimonia di consegna dei diplomi

Pubblichiamo un passaggio del discorso di Stefano Rulli, Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, dal titolo "Per un nuovo Centro Sperimentale di Cinematografia e dell'Audiovisivo", pronunciato in occasione della cerimonia di consegna dei diplomi (Roma, 10 luglio 2014).

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1. Prospettive e problemi del cinema italiano
Troppo spesso parlando del nostro cinema prevalgono analisi contrapposte e al limite dello schizofrenia: a chi coglie i segni di una buona salute creativa nei riconoscimenti internazionali - dall'Oscar de 'La grande bellezza' di Paolo Sorrentino al premio a Cannes per Alice Rohrwacher - nonché in un ricambio generazionale armonioso che ha pochi esempi in Europa, si contrappone chi, sulla base di numeri inequivocabili e impietosi come quelli degli incassi e degli spettatori, ne segnala la scarsa capacità di creare un rapporto ampio e duraturo con il pubblico nazionale.
Entrambe le analisi contengono elementi di verità, ma ognuna, da sola, non è in grado di cogliere la complessità del fenomeno, che va invece considerato proprio nella sua ambivalenza e contraddittorietà per capire meglio in che direzione, tutti insieme, Istituzioni, autori, produttori e lavoratori del settore, si devono muovere.

[...]

L'assenza di qualunque forma di insegnamento del cinema nelle scuole, denunciata a più riprese in passato come foriera di sventura, ha fatto sì che l'educazione all'immagine dei giovani del duemila si sia ridotta al consumo dei prodotti della televisione generalista e del cinema hollywoodiano, o a una fruizione disordinatamente autodidatta da streaming, in un corto circuito drammatico per cui il giovane, privo di qualunque cultura di base audiovisiva, finisce per scegliere prevalentemente solo quello che già conosce.
Per riannodare quel filo decisivo che legava in passato la produzione filmica al suo pubblico, occorre attivare quanto prima le istituzioni culturali più adatte per far conoscere ai giovani quello che è stato il nostro "immaginario collettivo" e che si è strutturato film dopo film dai primi del novecento ad oggi: la scuola e la cineteca.
In sintesi, per mettere in campo una nuova "narrazione audiovisiva" che possa riguardare davvero un ampio spettro di cittadini, non occorre solo formare al meglio nuovi autori, ma anche formare un nuovo pubblico.
Se questo è vero, l'intero ciclo dell' industria dell'audiovisivo non va più pensato nei termini tradizionali di ideazione/produzione/distribuzione, ma va considerato come strategico per il suo sviluppo un ulteriore segmento: quello della formazione.
Di questo segmento il Centro Sperimentale di Cinematografia può e deve diventare protagonista.
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(Link al testo integrale del discorso sul sito web di Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia: http://www.fondazionecsc.it/news.jsp?ID_NEWS=2144&areaNews=8&GTemplate=default.jsp)

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